giovedì 27 ottobre 2011

Dichiarazione dei capi di stato o di governo dell'UE (in particolare sulla ricapitalizzazione delle banche)

Nella riunione odierna, conformemente al punto 7 delle conclusioni del Consiglio europeo del 23 ottobre, riguardante le relazioni tra l'UE e la zona euro, i membri del Consiglio europeo sono stati informati dal presidente Van Rompuy in merito allo stato dei preparativi del vertice euro che si svolgerà nel corso della giornata. Hanno discusso la situazione e sottolineato la loro comune volontà di fare il possibile per superare la crisi e per contribuire ad affrontare in uno spirito di solidarietà le sfide che si pongono all'Unione europea e alla zona euro. Hanno accolto con favore il consenso sulle misure intese a ristabilire la fiducia nel settore bancario, raggiunto dal Consiglio ECOFIN il 22 ottobre. Su tale base hanno convenuto il testo allegato alla presente dichiarazione fatto salvo l'accordo sulle misure indicate nel testo che fanno parte di un pacchetto più ampio, che include le decisioni che saranno prese nella riunione odierna del vertice euro. Il Consiglio ECOFIN ultimerà i lavori e adotterà le necessarie misure di follow-up.



Consenso sul pacchetto per il settore bancario

1. Occorre elaborare urgentemente misure intese a ristabilire la fiducia nel settore bancario (pacchetto per il settore bancario), necessarie nel contesto del rafforzamento della vigilanza prudenziale del settore bancario dell'UE. Tali misure dovrebbero affrontare:

a. la necessità di assicurare il finanziamento a medio termine delle banche per evitare un'erosione del credito e salvaguardare il flusso di credito all'economia reale, nonché di coordinare le misure a tal fine; b. la necessità di potenziare la qualità e la quantità del capitale delle banche per resistere agli shock e di dimostrare tale potenziamento in modo affidabile e armonizzato.

Finanziamento a termine 


2. Sarebbero necessarie garanzie sulle passività bancarie al fine di fornire, ove opportuno, un maggior sostegno diretto alle banche nell'accesso al finanziamento a termine (laddove il finanziamento a breve termine è disponibile presso la BCE e le pertinenti banche centrali nazionali). Ciò costituisce anche una parte essenziale della strategia volta a limitare le azioni di riduzione della leva finanziaria.
3. Una semplice replica dell'esperienza del 2008, caratterizzata dalla piena discrezionalità nazionale nella creazione di regimi di liquidità, potrebbe non fornire una soluzione soddisfacente nelle attuali condizioni di mercato. Pertanto, occorre un approccio realmente coordinato a livello di UE in materia di criteri di ammissibilità, determinazione del prezzo e condizioni. La Commissione dovrebbe esplorare urgentemente, insieme all'ABE, alla BEI e alla BCE, le opzioni per il conseguimento di tale obiettivo e riferire al CEF.


Capitalizzazione delle banche

4. Obiettivi di capitale: il consenso è ampio sul requisito di un coefficiente patrimoniale decisamente più elevato pari al 9% di capitale di elevatissima qualità dopo aver considerato la valutazione di mercato delle esposizioni di debito sovrano, entrambi dal 30 settembre 2011, al fine di creare una riserva temporanea che è giustificata dall'eccezionalità delle circostanze. Questo obiettivo di capitale in termini quantitativi dovrà essere raggiunto entro il 30 giugno 2012, in base a piani concordati con le autorità di vigilanza nazionali e coordinati dall'ABE. La valutazione prudente non inciderebbe sulle pertinenti norme di rendicontazione finanziaria. Le autorità di vigilanza nazionali, sotto l'egida dell'ABE, devono assicurare che i piani delle banche intesi a rafforzarne il capitale non comportino un'eccessiva riduzione della leva finanziaria, mantenendo tra l'altro il flusso di credito per l'economia reale e tenendo conto degli attuali livelli di esposizione del gruppo - filiali comprese in tutti gli Stati membri- nella consapevolezza che occorre evitare un'indebita pressione sull'estensione del credito nei paesi ospitanti o sui mercati del debito sovrano.

5. Finanziare l'aumento di capitale: le banche dovrebbero in prima istanza usare fonti di capitale privato, anche ricorrendo alla ristrutturazione e alla conversione del debito in strumenti di capitale. Dovrebbero essere soggette a vincoli riguardo alla distribuzione dei dividendi e dei bonus fino al raggiungimento dell'obiettivo. Se necessario i governi nazionali dovrebbero fornire sostegno e, qualora questo non fosse disponibile, la ricapitalizzazione dovrebbe essere finanziata tramite prestito del FESF per i paesi della zona euro.

Aiuti di Stato 

6. Qualsiasi forma di sostegno pubblico, a livello sia nazionale che di UE, sarà soggetta alla condizionalità del vigente quadro di aiuti di Stato speciali in caso di crisi, che la Commissione ha dichiarato sarà applicato con la proporzionalità necessaria tenuto conto del carattere sistemico della crisi.

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