giovedì 27 ottobre 2011

"Carta blu" – Permessi di lavoro per migranti altamente qualificati: 6 Stati membri non rispettano le norme

Bruxelles, 27 ottobre 2011 – Non rispettando le norme dell'UE, alcuni Stati membri rendono particolarmente difficile per i lavoratori altamente qualificati venire a lavorare nell'UE. Oggi la Commissione ha richiesto formalmente a 6 Stati membri di conformarsi alle norme della direttiva “Carta blu”, il cui termine di attuazione è scaduto il 19 giugno 2011. Germania, Italia, Malta, Polonia, Portogallo e Svezia non hanno ancora attuato nel diritto interno le norme dell'UE relative ai lavoratori altamente qualificati. La Commissione ha pertanto deciso di emettere un parere motivato (ai sensi dell'articolo 258 del TFUE) richiedendo a tali Stati membri di attivarsi.

Nonostante siano nel pieno di una crisi economica caratterizzata da tassi di disoccupazione particolarmente elevati, i datori di lavoro spesso non riescono a trovare i lavoratori altamente qualificati di cui hanno bisogno . La direttiva “Carta blu UE” istituisce norme comuni ed efficaci che permettono ai cittadini di paesi terzi altamente qualificati di venire a lavorare in Europa nei mercati del lavoro in cui sono richieste le loro competenze. La direttiva introduce una procedura accelerata di ammissione per tali stranieri e garantisce un insieme comune di diritti sociali ed economici (uguali a quelli dei cittadini dell'Unione) in vari settori. Se l'Unione vuole raggiungere l'obiettivo di una crescita sostenibile e inclusiva, basata sulla ricerca e sull'innovazione, l'Europa deve attrarre più talenti. A tal fine è essenziale che tutti gli Stati membri applichino queste norme comuni e promuovano una politica globale ed equilibrata dell'UE in materia di migrazione.
Il 18 luglio 2011 la Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora (la prima fase della procedura d'infrazione) a Germania, Italia, Malta, Polonia, Portogallo e Svezia in relazione alla mancata comunicazione alla Commissione delle misure adottate per attuare la direttiva. Tre Stati membri (Italia, Malta e Portogallo) non hanno ancora comunicato nessuna misura entro il termine previsto (due mesi), il che ha indotto la Commissione ad agire. Gli altri tre Stati membri (Germania, Polonia e Svezia) hanno risposto alla lettera di costituzione in mora segnalando che la nuova legislazione di attuazione non entrerà in vigore prima del prossimo anno. La Commissione ha deciso di inviare un parere motivato anche a tali Stati membri.

Contesto
La direttiva “Carta blu” (direttiva 2009/50/CE) è stata adottata il 25 maggio 2009. Il termine per il suo recepimento negli ordinamenti degli Stati membri è scaduto il 19 giugno 2011. Tutti gli Stati membri dell'Unione sono vincolati dalla direttiva, eccetto Danimarca, Regno Unito e Irlanda. Il regime della Carta blu UE contribuisce ad attrarre in Europa i migranti altamente qualificati, sostenendo gli sforzi degli Stati membri e delle imprese europee per colmare le lacune nei loro mercati del lavoro cui non possono sopperire loro cittadini, altri cittadini dell'Unione o cittadini di paesi terzi in soggiorno regolare. Istituisce una procedura comune e semplificata applicabile negli Stati membri dell'UE vincolati dalla direttiva, e garantisce che i potenziali migranti sappiano cosa devono fare, indipendentemente dallo Stato membro in cui intendono recarsi, senza dover far fronte a 24 sistemi diversi. Una volta che uno Stato membro ha concesso una Carta blu a un migrante, questo ha libero accesso a tutte le posizioni di lavoro altamente qualificato in quello Stato membro e può recarsi in qualunque altro Stato membro dell'Unione in cui possano essere necessarie le sue competenze. Combinato con norme preferenziali per l'ottenimento dello status di soggiornante di lungo periodo e per il ricongiungimento familiare, il regime della Carta blu costituisce un pacchetto attraente per i potenziali migranti altamente qualificati. È uno strumento basato sulla domanda, che non garantisce un diritto di ammissione e rispetta le competenze degli Stati membri quanto alla determinazione della quota di lavoratori migranti che fanno ingresso nei loro territori al fine di svolgere lavori altamente qualificati. La direttiva “Carta blu” è una componente fondamentale di una politica globale ed equilibrata dell'UE in materia di migrazione, destinata non solo a colmare le lacune nei mercati del lavoro nazionali ma anche a contribuire ad affrontare le sfide demografiche. La direttiva non impedisce agli Stati membri di avere un proprio sistema di permessi di soggiorno nazionali per i migranti altamente qualificati, ma tali permessi nazionali non possono concedere il diritto di soggiorno negli altri Stati membri dell'Unione garantito dalla direttiva “Carta blu”.

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