giovedì 27 ottobre 2011

Dichiarazione dal vertice EURO

1. Negli ultimi tre anni abbiamo adottato misure senza precedenti per combattere gli effetti della crisi finanziaria mondiale, sia nell'ambito dell'Unione europea che all'interno della zona euro. La strategia che abbiamo istituito comprende sforzi decisi per garantire risanamento di bilancio, sostegno ai paesi in difficoltà e rafforzamento della governance della zona euro così di realizzare una maggiore integrazione economica tra noi e un'ambiziosa agenda per la crescita. Nella riunione del 21 luglio abbiamo adottato una serie di decisioni importanti. La ratifica da parte di tutti i 17 Stati membri della zona euro delle misure riguardanti il FESF rafforza notevolmente la nostra capacità di reagire alla crisi. L'accordo delle tre istituzioni su un pacchetto legislativo forte all'interno delle strutture dell'UE in merito a una migliore governance economica rappresenta un altro risultato significativo. L'introduzione del semestre europeo, in base al quale ora il coordinamento a livello dell'UE avviene prima che siano adottate le decisioni nazionali, ha cambiato radicalmente le modalità di coordinamento a livello europeo delle nostre politiche economiche e di bilancio. L'euro continua a poggiare su fondamentali solidi.
2. Occorrono ulteriori azioni per ripristinare la fiducia ed è per questo che, oggi, abbiamo convenuto una serie globale di misure supplementari che rispecchiano la nostra ferma determinazione a fare tutto il necessario per superare le attuali difficoltà e a intraprendere le iniziative richieste per il completamento dell'unione economica e monetaria.
Appoggiamo pienamente l'azione della BCE volta a garantire la stabilità di prezzi della zona euro. Finanze pubbliche sostenibili e riforme strutturali per la crescita
3. L'Unione europea deve migliorare le proprie prospettive di crescita e di occupazione, come indicato nell'agenda per la crescita concordata in sede di Consiglio europeo il 23 ottobre 2011. Ribadiamo il nostro pieno impegno ad attuare le raccomandazioni specifiche per paese formulate nell'ambito del primo semestre europeo e a concentrare la spesa pubblica sui settori legati alla crescita.
4. Tutti gli Stati membri della zona euro sono pienamente decisi a proseguire la loro politica di risanamento di bilancio e riforme strutturali. Uno sforzo particolare sarà richiesto agli Stati membri che devono far fronte a tensioni sui mercati del debito sovrano.
5. Accogliamo con favore le importanti misure adottate dalla Spagna per ridurre il disavanzo di bilancio, ristrutturare il settore bancario e riformare il mercato dei prodotti e del lavoro, nonché l'adozione di una modifica di bilancio equilibrata a livello costituzionale. È fondamentale attuare rigorosamente l'aggiustamento di bilancio così come previsto, anche a livello regionale, al fine di rispettare gli impegni del patto di stabilità e crescita ed ottenere il rafforzamento del quadro di bilancio elaborando la legislazione minore così da rendere pienamente operativa la modifica costituzionale. Occorrono ulteriori azioni per potenziare la crescita al fine di ridurre il livello di disoccupazione inaccettabilmente elevato. Le azioni dovrebbero comprendere un potenziamento delle modifiche del mercato del lavoro al fine di aumentare la flessibilità a livello di imprese e l'occupabilità della manodopera nonché altre riforme volte a migliorare la competitività, in particolare ampliando le riforme nel settore dei servizi.
6. Accogliamo con favore i piani dell'Italia per le riforme strutturali volte al rafforzamento della crescita e la strategia per il risanamento di bilancio, come indicato nella lettera trasmessa ai presidenti del Consiglio europeo e della Commissione ed esortiamo l'Italia a presentare con urgenza un calendario ambizioso di tali riforme. Elogiamo l'impegno dell'Italia per raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2013 e un'eccedenza strutturale di bilancio nel 2014, che determini una riduzione del debito pubblico lordo al 113% del PIL nel 2014, nonché la prevista introduzione di una norma in materia di pareggio di bilancio nella costituzione entro la metà del 2012. L'Italia attuerà ora le riforme strutturali proposte intese ad aumentare la competitività riducendo la burocrazia, abolendo le tariffe minime nei servizi professionali e liberalizzando ulteriormente i servizi pubblici e le imprese di pubblica utilità a livello locale. Prendiamo atto dell'impegno dell'Italia di riformare la legislazione del lavoro e in particolare le norme e le procedure in materia di licenziamenti e di rivedere il sistema di sussidi di disoccupazione attualmente frammentario, entro la fine del 2011, tenendo conto dei vincoli di bilancio. Prendiamo atto del piano di innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni entro il 2026 e raccomandiamo entro la fine dell'anno la definizione del processo per conseguire tale obiettivo. Sosteniamo l'intenzione dell'Italia di rivedere i programmi relativi ai fondi strutturali ridefinendo le priorità dei progetti e concentrando l'attenzione su istruzione, occupazione, agenda digitale e ferrovie/reti allo scopo di migliorare le condizioni per un rafforzamento della crescita e affrontare il divario regionale. Invitiamo la Commissione a fornire una valutazione dettagliata delle misure ed a monitorarne l'attuazione, e le autorità italiane a fornire tempestivamente tutte le informazioni necessarie per tale valutazione. Paesi partecipanti al programma di aggiustamento
7. Ribadiamo la nostra determinazione a continuare a fornire sostegno a tutti i paesi partecipanti al programma finché non abbiano di nuovo accesso al mercato, a condizione che detti programmi siano pienamente attuati.
8. Per quanto riguarda i paesi partecipanti al programma, accogliamo positivamente i progressi dell'Irlanda nell'attuazione completa del programma di aggiustamento, che sta dando risultati positivi. Anche il Portogallo sta compiendo notevoli progressi con il suo programma ed è determinato a continuare ad adottare misure per corroborare la sostenibilità di bilancio e migliorare la competitività. Invitiamo entrambi i paesi a perseverare negli sforzi, ad attenersi agli obiettivi convenuti e ad essere pronti a intraprendere le misure supplementari eventualmente necessarie per il conseguimento di questi obiettivi.
9. Accogliamo con favore la decisione dell'Eurogruppo in merito al versamento della sesta tranche del programma di sostegno UE-FMI per la Grecia. Attendiamo con interesse la conclusione di un nuovo programma pluriennale UE-FMI sostenibile e credibile per la fine dell'anno.
10. Occorre potenziare i meccanismi di controllo dell'attuazione del programma greco, come richiesto dal governo greco. La titolarità del programma è greca e la sua attuazione incombe alle autorità greche. Nel contesto del nuovo programma la Commissione, in cooperazione con gli altri partner della troika, stabilirà per la durata del programma una capacità di controllo sul terreno, anche con la partecipazione di esperti nazionali, per operare in stretta e continua cooperazione con il governo greco e la troika per fornire consulenza e offrire assistenza al fine di assicurare la realizzazione piena e tempestiva delle riforme. Assisterà la troika nel valutare la conformità delle misure che saranno adottate dal governo greco nel quadro degli impegni del programma. Questo nuovo ruolo sarà stabilito nel memorandum d'intesa. Per agevolare l'uso efficiente degli ingenti prestiti ufficiali per la ricapitalizzazione delle banche greche sarà rafforzata, di concerto con il governo greco e con la troika, la governance del fondo ellenico di stabilità finanziaria.
11. Sosteniamo pienamente la task force sull'assistenza tecnica istituita dalla Commissione.
12. La partecipazione del settore privato ha un ruolo essenziale nello stabilire la sostenibilità del debito greco. Accogliamo con favore pertanto gli attuali colloqui tra la Grecia e i suoi investitori privati per trovare una soluzione a favore di una partecipazione più profonda del settore privato. Con un programma di riforma ambizioso per l'economia greca, la partecipazione del settore privato dovrebbe assicurare la riduzione del rapporto debito/PIL della Grecia con l'obiettivo di raggiungere la percentuale del 120% entro il 2020. Invitiamo a tal fine la Grecia, gli investitori privati e tutte le parti interessate a elaborare uno scambio di titoli su base volontaria con uno sconto nominale del 50% sul debito greco virtuale detenuto da investitori privati. Gli Stati membri della zona euro contribuirebbero al pacchetto della partecipazione del settore privato fino a 30 miliardi di euro. Su tale base il settore ufficiale è disposto a fornire un programma supplementare per un finanziamento fino a 100 miliardi di euro entro il 2014, che includa la necessaria ricapitalizzazione delle banche greche. Il nuovo programma dovrebbe essere approvato entro la fine del 2011 e lo scambio di titoli dovrebbe essere attuato all'inizio del 2012. Esortiamo l'FMI a continuare a contribuire al finanziamento del nuovo programma greco.
13. La Grecia impegna i futuri flussi di cassa del progetto Helios o il reddito delle altre privatizzazioni in eccesso rispetto a quelli già inclusi nel programma di aggiustamento al fine di ridurre ulteriormente l'indebitamento della Repubblica ellenica fino a 15 miliardi di euro con l'obiettivo di ripristinare la capacità di prestito del FESF.
14. Sarà concesso un supporto di credito a sostegno della qualità delle garanzie, affinché le banche greche possano ricorrervi continuativamente per accedere alle operazioni di liquidità dell'Eurosistema.
15. Relativamente al nostro approccio generale alla partecipazione del settore privato nella zona euro, ribadiamo la decisione adottata il 21 luglio 2011 in base alla quale la Grecia necessita di una soluzione eccezionale e senza uguali.
16. Tutti gli altri Stati membri della zona euro ribadiscono solennemente la ferma determinazione ad onorare pienamente la propria firma sovrana, così come tutti gli impegni assunti per conseguire una situazione di bilancio sostenibile e attuare riforme strutturali. I capi di Stato o di governo della zona euro sostengono pienamente la determinazione in tal senso, perché la credibilità di tutte le loro firme sovrane è un elemento fondamentale per assicurare la stabilità finanziaria della zona euro nel suo complesso. Meccanismi di stabilizzazione
17. Il processo di ratifica del FESF riveduto è stato ora completato in tutti gli Stati membri della zona euro e l'Eurogruppo ha convenuto le linee guida di attuazione in ordine a interventi sul mercato primario e secondario, disposizioni precauzionali e ricapitalizzazione delle banche. Le decisioni che abbiamo adottato in merito al FESF il 21 luglio sono pertanto pienamente operative. Tutti gli strumenti a disposizione saranno utilizzati in modo efficace per assicurare la stabilità finanziaria nella zona euro. Come affermato nelle linee guida di attuazione sarà applicata una stretta condizionalità in caso di nuovi programmi (precauzionali) in linea con le prassi dell'FMI. La Commissione effettuerà una sorveglianza rafforzata degli Stati membri interessati e riferirà periodicamente all'Eurogruppo.
18. Conveniamo sull'opportunità di utilizzare la capacità del FESF ampliato nell'intento di massimizzare le risorse disponibili nell'ambito seguente:
• l'obiettivo è sostenere l'accesso al mercato per gli Stati membri della zona euro confrontati a pressioni di mercato e assicurare il corretto funzionamento del mercato del debito sovrano della zona euro, preservando integralmente nel contempo l'alto merito di credito del FESF. Tali misure sono necessarie per assicurare la stabilità finanziaria e fornire una delimitazione sufficiente per contrastare il contagio;
• si opererà in tal senso senza aumentare le garanzie alla base del fondo e restando nel contesto delle norme del trattato nonché delle modalità e condizioni dell'attuale accordo quadro, operando nel contesto degli strumenti concordati, e prevedendo la condizionalità e la sorveglianza appropriate.
19. Conveniamo su due opzioni di base per incrementare le risorse del FESF:
• fornire un supporto di credito al nuovo debito emesso dagli Stati membri, riducendo così i costi di finanziamento. L'acquisto di questa assicurazione contro i rischi verrebbe offerto agli investitori privati a titolo di opzione all'atto dell'acquisto di obbligazioni sul mercato primario;
• massimizzare le modalità di finanziamento del FESF con una combinazione di risorse provenienti da istituti finanziari ed investitori privati e pubblici, il che può essere realizzato tramite società veicolo. In tal modo sarà possibile aumentare l'ammontare delle risorse disponibili per erogare prestiti, ricapitalizzare le banche e acquistare obbligazioni sui mercati primari e secondari.
20. Il FESF disporrà della flessibilità per impiegare tali due opzioni simultaneamente, avvalendosene in funzione dell'obiettivo specifico perseguito e della situazione del mercato. L'effetto leva di ciascuna opzione sarà variabile, a seconda delle loro caratteristiche specifiche e delle condizioni di mercato, ma potrebbe essere anche quadruplicato o quintuplicato.
21. Invitiamo l'Eurogruppo a mettere a punto le modalità e le condizioni di attuazione di tali procedure in novembre, in forma di linee guida e secondo il progetto di modalità e condizioni elaborato dal FESF.
22. Inoltre, un ulteriore rafforzamento delle risorse del FESF può essere realizzato mediante una cooperazione ancora più stretta con l'FMI. L'Eurogruppo, la Commissione e il FESF lavoreranno su tutte le opzioni disponibili.

Sistema bancario

23. Accogliamo con favore l'accordo raggiunto in data odierna dai membri del Consiglio europeo sulla ricapitalizzazione e il finanziamento delle banche. Coordinamento e sorveglianza economici e di bilancio
24. Il pacchetto legislativo in materia di governance economica rafforza il coordinamento e la sorveglianza delle politiche economiche e di bilancio. Una volta entrato in vigore nel gennaio 2012, sarà attuato rigorosamente nel quadro del semestre europeo. Esortiamo ad una sorveglianza rigorosa da parte della Commissione e del Consiglio, anche mediante una pressione reciproca, e ad utilizzare attivamente gli strumenti disponibili, siano essi nuovi o già esistenti. Ricordiamo inoltre gli impegni che abbiamo assunto nell'ambito del Patto euro plus.
25. L'essere parte di un'unione monetaria ha effetti di ampia portata e implica un coordinamento e una sorveglianza molto più attenti per assicurare la stabilità e la sostenibilità di tutta la zona. La crisi in atto mostra la necessità di affrontare la situazione in modo molto più efficace. Pertanto, mentre rafforziamo i nostri strumenti anticrisi all'interno della zona euro, faremo ulteriori progressi nell'integrazione delle politiche economiche e di bilancio rafforzando il coordinamento, la sorveglianza e la disciplina. Elaboreremo le necessarie politiche per sostenere il funzionamento dell'area della moneta unica.
26. Più in particolare, sulla scia del pacchetto legislativo appena adottato, del semestre europeo e del Patto euro plus, ci impegniamo ad attuare a livello nazionale le seguenti misure complementari:

a. adozione da parte di ciascuno Stato membro della zona euro di regole sul pareggio di bilancio in termini strutturali che recepiscano nella legislazione nazionale il patto di stabilità e crescita, preferibilmente a livello costituzionale o equivalente, entro fine 2012;
b. rafforzamento dei quadri di bilancio nazionali al di là della direttiva relativa ai requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri. In particolare, i bilanci nazionali dovrebbero essere basati su previsioni di crescita indipendenti;
c. invito ai parlamenti nazionali a tener conto delle raccomandazioni adottate a livello UE sulla condotta delle politiche economiche e di bilancio;
d. consultazione della Commissione e degli altri Stati membri della zona euro prima di adottare qualsiasi importante programma di riforma della politica economica o di bilancio con potenziali effetti di ricaduta, in modo che sia possibile effettuare una valutazione dell'eventuale impatto sulla zona euro nel suo complesso.
e. impegno ad attenersi alle raccomandazioni della Commissione e del commissario competente per quanto riguarda l'attuazione del patto di stabilità e crescita.

27. Siamo inoltre concordi nel sostenere che un più attento monitoraggio e ulteriori misure di esecuzione siano giustificati nei seguenti termini:

a. per gli Stati membri della zona euro oggetto di una procedura per disavanzo eccessivo la Commissione e il Consiglio saranno autorizzati ad esaminare i progetti di bilancio nazionali e ad adottare un parere su tali progetti e misure prima che siano adottati dai parlamenti nazionali interessati. Inoltre, la Commissione monitorerà l'esecuzione del bilancio e, se necessario, proporrà emendamenti nel corso dell'anno;
b. in caso di scostamento dagli obiettivi di un programma di aggiustamento si procederà a un più attento monitoraggio e coordinamento dell'attuazione del programma.

28. Attendiamo con interesse la proposta imminente che la Commissione trasmetterà al Consiglio e al Parlamento europeo su un più attento monitoraggio a norma dell'articolo 136 del TFUE. Al riguardo, accogliamo con favore l'intenzione della Commissione di rafforzare, all'interno della Commissione stessa, il ruolo del commissario competente ai fini di un controllo più rigoroso e di ulteriori misure di esecuzione.
29. Rafforzeremo ulteriormente il pilastro economico dell'unione economica e monetaria e coordineremo meglio le politiche macro e micro-economiche. Grazie al Patto euro plus miglioreremo la competitività conseguendo in tal modo una maggiore convergenza delle politiche intese a promuovere la crescita e l'occupazione. Il coordinamento pragmatico delle politiche fiscali all'interno della zona euro è un elemento necessario di un maggiore coordinamento delle politiche economiche a sostegno del risanamento di bilancio e della crescita economica. Sono in corso i lavori legislativi sulle proposte della Commissione relative ad una base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società e ad una tassa sulle transazioni finanziarie. Struttura di governance della zona euro
30. Per far fronte in modo più efficace alle sfide in atto e assicurare una maggiore integrazione, sarà rafforzata la struttura di governance per la zona euro e, al tempo stesso, sarà salvaguardata l'integrità dell'Unione europea nel suo insieme.
31. Ci riuniremo quindi periodicamente - almeno due volte l'anno - al nostro livello, in vertici euro, per fornire orientamenti strategici sulle politiche economiche e di bilancio nella zona euro. Ciò consentirà di tenere maggiormente conto della dimensione della zona euro nelle politiche nazionali.
32. L'Eurogruppo, insieme alla Commissione e alla BCE, continuerà a costituire il fulcro della gestione quotidiana della zona euro. Svolgerà un ruolo centrale nell'attuazione del semestre europeo da parte degli Stati membri della zona euro. Potrà fare affidamento su una struttura preparatoria più forte.
33. Nell'allegato 1 del presente documento sono presentate modalità più particolareggiate. Ulteriore integrazione
34. L'euro si trova al centro del nostro progetto europeo. Rafforzeremo l'unione economica per renderla adeguata all'unione monetaria.
35. Chiediamo al presidente del Consiglio europeo, in stretta collaborazione con il presidente della Commissione e con il presidente dell'Eurogruppo, di individuare le possibili misure da adottare per raggiungere tale obiettivo. L'attenzione sarà incentrata sull'ulteriore rafforzamento della convergenza economica all'interno della zona euro, sul miglioramento della disciplina di bilancio e sull'approfondimento dell'unione economica, anche esplorando la possibilità di limitate modifiche del trattato. Nel dicembre 2011 sarà presentata una relazione interinale per concordare i primi orientamenti che conterrà una tabella di marcia su come procedere nel pieno rispetto delle prerogative delle istituzioni. Una relazione su come attuare le misure concordate sarà messa a punto per marzo 2012.


Dieci misure per migliorare la governance della zona euro

È necessario rafforzare il coordinamento e la sorveglianza delle politiche economiche nell'ambito della zona euro per migliorare l'efficacia del processo decisionale e garantire una comunicazione più coerente. Saranno a tal fine adottate le seguenti dieci misure pur rispettando pienamente l'integrità dell'UE nel suo complesso.

1. Si terranno riunioni periodiche del vertice euro cui parteciperanno i capi di Stato o di governo della zona euro e il presidente della Commissione. Tali riunioni si svolgeranno almeno due volte all'anno nei momenti chiave del ciclo annuale della governance economica e, se possibile, avranno luogo dopo le riunioni del Consiglio europeo. Se necessario il presidente del vertice euro può convocare riunioni supplementari. I vertici euro definiranno gli orientamenti strategici per la condotta delle politiche economiche, per il miglioramento della competitività e per una maggiore convergenza nella zona euro. Il presidente del vertice euro assicurerà la preparazione del vertice euro, in stretta collaborazione con il presidente della Commissione.
2. Il presidente del vertice euro sarà designato dai capi di Stato o di governo della zona euro nella stessa occasione in cui il Consiglio europeo elegge il suo presidente e per la stessa durata. In attesa della prossima elezione, l'attuale presidente del Consiglio europeo presiederà le riunioni del vertice euro.
3. Il presidente del vertice euro terrà costantemente informati gli Stati membri che non fanno parte della zona euro dei preparativi e dei risultati dei vertici. Il presidente informerà dei risultati dei vertici euro anche il Parlamento europeo.
4. Come avviene attualmente, l'Eurogruppo assicurerà il coordinamento sempre più stretto delle politiche economiche e la promozione della stabilità finanziaria. Pur rispettando in proposito le competenze delle istituzioni dell'UE, promuove la sorveglianza rafforzata delle politiche economiche e di bilancio degli Stati membri per quanto riguarda la zona euro. Preparerà inoltre le riunioni del vertice euro e ne assicurerà il seguito.
5. Il presidente dell'Eurogruppo è eletto conformemente al protocollo n. 14 allegato ai trattati. Alla scadenza del mandato della persona attualmente in carica si deciderà se debba essere eletto tra i membri dell'Eurogruppo ovvero trattarsi di un presidente a tempo pieno con sede a Bruxelles. Il presidente del vertice euro sarà consultato sul programma di lavoro dell'Eurogruppo e può invitare il presidente di quest'ultimo a convocare una riunione dell'Eurogruppo in particolare per preparare i vertici euro o dare seguito ai relativi orientamenti. Verranno stabilite con chiarezza le responsabilità e la comunicazione tra il vertice euro, l'Eurogruppo e gli organi preparatori.
6. Il presidente del vertice euro, il presidente della Commissione e il presidente dell'Eurogruppo si riuniranno periodicamente, almeno una volta al mese. Il presidente della BCE può essere invitato a partecipare. I presidenti delle autorità di vigilanza e il direttore generale del FESF e l'amministratore delegato del MES possono essere invitati in occasioni puntuali.
7. I lavori a livello preparatorio continueranno ad essere effettuati dal gruppo di lavoro "Eurogruppo", sulla base delle conoscenze fornite dalla Commissione. Il gruppo di lavoro "Eurogruppo" prepara anche le riunioni dell'Eurogruppo e dovrebbe avvalersi di un sottogruppo più permanente composto di membri supplenti/funzionari rappresentanti dei ministri delle finanze, che si riuniscano più frequentemente, sotto l'autorità del presidente del gruppo di lavoro "Eurogruppo".
8. Il gruppo di lavoro "Eurogruppo" sarà presieduto da un presidente a tempo pieno con sede a Bruxelles che, in linea di principio, sarà eletto contestualmente al presidente del Comitato economico e finanziario.
9. Le attuali strutture amministrative (cioè il segretariato generale del Consiglio e il segretariato del CEF) saranno rafforzate e collaboreranno in maniera ben coordinata per fornire un adeguato sostegno al presidente del vertice euro e al presidente dell'Eurogruppo, sotto la guida del presidente del CEF/gruppo di lavoro "Eurogruppo". Se del caso, in occasioni puntuali si farà ricorso al parere di esperti esterni.
10. Si fisseranno norme e meccanismi chiari per migliorare la comunicazione e garantire messaggi più coerenti. Il presidente del vertice euro e il presidente dell'Eurogruppo hanno una particolare responsabilità al riguardo. Il primo, insieme al presidente della Commissione, è responsabile per quanto riguarda la comunicazione delle decisioni del vertice euro e il secondo, insieme al commissario competente in materia di finanze, è responsabile per quanto riguarda la comunicazione delle decisioni dell'Eurogruppo.

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