mercoledì 31 ottobre 2012

Le decisioni del Consiglio europeo

Roberto Musacchio - Mentre ad Atene continua lo scontro durissimo contro la Troika, un altro scontro verbale si è avuto tra Hollande e la Merkel. Quest'utima ha preso in contropiede il presidente francese sostenendo che l'area Euro può sì essere rafforzata, ma per farlo occorre un super commissario con poteri assoluti. A quel punto Hollande si è limitato a frenare sull'impostazione più minimalista. In nottata è stato trovato un compromesso che prevede l'implementazione della cosidetta Unione bancaria mentre la supervisione bancaria vera e propria sarà effettiva solo nel corso del 2013, in modo graduale e non prima del secondo semestre. Pubblichiamo di seguito la bozza di accordo del Consiglio.


CONCLUSIONI

Il Consiglio europeo ha ribadito oggi il suo fermo impegno a intervenire con decisione per far fronte alle tensioni dei mercati finanziari, ripristinare la fiducia e stimolare la crescita e l'occupazione. Ha esaminato attentamente l'attuazione del patto per la crescita e l'occupazione. Si è compiaciuto dei progressi sinora compiuti, ma ha anche chiesto un'azione tempestiva, determinata e orientata ai risultati per garantire la piena e rapida attuazione del patto. In seguito alla presentazione della relazione intermedia sull'UEM, il Consiglio europeo ha invitato a portare avanti in via prioritaria i lavori concernenti le proposte sul meccanismo di vigilanza unico, con l'obiettivo di trovare un accordo sul quadro legislativo entro il 10 gennaio 2013, e a tal fine ha approvato un certo numero di orientamenti. Ha inoltre rilevato che occorre esplorare ulteriormente le questioni concernenti il quadro di bilancio integrato e il quadro integrato di politica economica, la legittimità e la responsabilità democratiche. Ha convenuto che il processo verso un'unione economica e monetaria più approfondita dovrebbe basarsi sul quadro giuridico e istituzionale dell'UE ed essere caratterizzato da apertura e trasparenza nei confronti degli Stati membri che non fanno parte della zona euro e dal rispetto dell'integrità del mercato unico. Attende con interesse una tabella di marcia specifica e con scadenze precise che deve essere presentata nella sua riunione del dicembre 2012, in modo da poter compiere progressi riguardo a tutti gli elementi costitutivi essenziali sui quali costruire un'autentica UEM. Il Consiglio europeo ha discusso le relazioni con i partner strategici dell'UE e ha adottato conclusioni sulla Siria, l'Iran e il Mali. I - POLITICA ECONOMICA L'economia europea è confrontata a sfide impegnative. È quindi essenziale che l'Unione europea compia con rapidità ogni sforzo volto ad attuare le misure concordate negli ultimi mesi per rilanciare la crescita, gli investimenti e l'occupazione, ripristinare la fiducia e rendere l'Europa più competitiva come luogo di produzione e di investimento. Patto per la crescita e l'occupazione Il Consiglio europeo ribadisce la sua determinazione a stimolare la crescita e l'occupazione nel contesto della strategia Europa 2020. Il patto per la crescita e l'occupazione convenuto lo scorso giugno costituisce il quadro generale per l'adozione di misure a livello nazionale, della zona euro e dell'UE con mobilitazione di tutti gli strumenti, leve e politiche. Tutti gli impegni che vi sono delineati devono essere onorati pienamente e rapidamente. Sono già stati conseguiti progressi significativi, come evidenziato nella lettera del presidente del Consiglio europeo dell'8 ottobre 2012 e nelle relazioni della presidenza e della Commissione. È tuttavia necessario un maggiore impegno in alcuni settori, come specificato di seguito. a) Investire nella crescita: si stanno compiendo progressi significativi nell'attuazione del pacchetto di finanziamento del patto pari a 120 miliardi di EUR. In particolare si prevede che nelle prossime settimane la BEI adotti un aumento di capitale di 10 miliardi di EUR allo scopo di aumentare la base di capitale e accrescerne la capacità totale di prestito di 60 miliardi di EUR. Ciò, a sua volta, dovrebbe permettere investimenti supplementari fino a 180 miliardi di EUR nei prossimi tre anni. Si sta lavorando al fine di garantire che i 55 miliardi di EUR di fondi strutturali siano mobilitati rapidamente ed efficacemente; la Commissione continuerà ad aiutare gli Stati membri a riprogrammare i fondi strutturali per incentrarli maggiormente sulla crescita e l'occupazione. Si dovrebbe prestare adeguata attenzione per garantire un accesso equo ai finanziamenti per tutti gli Stati membri. La fase pilota dell'iniziativa sulle obbligazioni di progetto è in corso di attuazione con 100 milioni di EUR già autorizzati e i restanti 130 milioni di EUR da mobilitare all'inizio del prossimo anno, nella prospettiva di stimolare investimenti complessivi fino a 4,5 miliardi di EUR nella fase pilota. Il Consiglio europeo dedicherà una riunione straordinaria in novembre al raggiungimento di un accordo sul prossimo quadro finanziario pluriennale, assicurandone così l'adozione entro la fine dell'anno. Ricordando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, il Consiglio europeo attende con interesse la relazione della Commissione sulla qualità della spesa pubblica e sulla portata di possibili azioni entro i limiti dei quadri di bilancio nazionali e dell'UE. b) Rafforzare il mercato unico: sono stati fatti passi avanti sull'Atto per il mercato unico I, ma occorrono maggiori sforzi per completare i lavori sulle proposte in sospeso, comprese quella in materia contabile e quelle relative a qualifiche professionali, appalti pubblici e fondi di venture capital. La nuova comunicazione della Commissione sull'Atto per il mercato unico II enuncia altre dodici azioni chiave che dovrebbero apportare un contributo sostanziale alla crescita, all'occupazione e alla coesione sociale sostenibili in Europa. Il Consiglio europeo si compiace dell'intenzione della Commissione di presentare tutte le proposte principali riguardanti l'Atto per il mercato unico II entro la primavera 2013 e chiede che siano esaminate rapidamente per permetterne l'adozione entro la scadenza dell'attuale mandato parlamentare. È importante altresì intervenire con urgenza in linea con le comunicazioni della Commissione sull'attuazione della direttiva "servizi" e sulla governance del mercato unico. c) Collegare l'Europa: il futuro meccanismo per collegare l'Europa costituirà un importante strumento di promozione della crescita attraverso investimenti nei collegamenti nei settori dei trasporti, dell'energia e delle TIC. Nel settore dei trasporti è essenziale, al fine di garantire l'efficace funzionamento del mercato unico e promuovere la competitività e la crescita, eliminare le barriere normative e affrontare il problema delle strozzature e dei collegamenti transfrontalieri mancanti. Anche le tecnologie e le infrastrutture digitali sono un presupposto fondamentale. Ricordando la necessità di completare il mercato interno dell'energia entro il 2014 conformemente alle scadenze concordate e di garantire che nessuno Stato membro rimanga isolato dalle reti europee di distribuzione del gas e dell'energia elettrica dopo il 2015, il Consiglio europeo chiede un rapido accordo sulla proposta relativa alle RTE nel settore dell'energia e attende con interesse la comunicazione e il piano d'azione della Commissione, di prossima pubblicazione, per affrontare le sfide che si pongono. d) Realizzare un mercato unico digitale pienamente funzionante entro il 2015: ciò potrebbe generare un'ulteriore crescita del 4% da qui al 2020. Il Consiglio europeo chiede pertanto di accelerare i lavori sulle proposte relative alla firma elettronica e alla gestione collettiva dei diritti e attende con interesse le prossime proposte sulla riduzione dei costi della diffusione della banda larga ad alta velocità e sulla fatturazione elettronica. Il prossimo riesame intermedio dell'agenda digitale dovrebbe fornire l'occasione per individuare i settori nei quali occorrono maggiori sforzi. È necessario modernizzare il regime europeo di proprietà intellettuale per agevolare l'accesso ai contenuti tutelando nel contempo i diritti di proprietà intellettuale e incoraggiando la creatività e la diversità culturale. e) Promuovere la ricerca e l'innovazione: è importante garantire che la ricerca e l'innovazione si traducano in maggiore competitività. Il Consiglio europeo chiede rapidi progressi sui nuovi programmi proposti per la ricerca e l'innovazione (Orizzonte 2020) e per la competitività delle imprese e delle piccole e medie imprese (COSME), sottolineando l'importanza dell'eccellenza nelle politiche dell'UE in materia di ricerca e innovazione e promuovendo nel contempo un ampio accesso ai partecipanti di tutti gli Stati membri. Ribadisce l'esigenza di completare lo Spazio europeo della ricerca entro il 2014 e sottolinea l'importanza di un approccio integrato alle tecnologie abilitanti fondamentali. f) Accrescere la competitività dell'industria: la comunicazione della Commissione su una nuova politica industriale dell'UE sottolinea l'importanza di sviluppare un approccio integrato al fine di rafforzare la competitività industriale a sostegno della crescita e dell'occupazione, migliorando nel contempo l'efficienza energetica e delle risorse. È particolarmente importante per le industrie europee mantenere e sviluppare il loro primato tecnologico e agevolare gli investimenti nelle nuove tecnologie chiave nelle fasi iniziali e per azioni vicine al mercato. g) Creare il quadro normativo idoneo per la crescita: è particolarmente importante ridurre l'onere normativo complessivo a livello UE e nazionale con un accento particolare sulle PMI e le microimprese, anche facilitandone l'accesso ai finanziamenti. Il Consiglio europeo guarda con interesse alla comunicazione della Commissione, attesa per dicembre, che farà il punto dei progressi conseguiti e indicherà ulteriori azioni da intraprendere entro la scadenza dell'attuale mandato parlamentare, incluso il seguito da riservare ai dieci atti legislativi più onerosi per le PMI. Tenuto conto della particolare priorità di favorire la competitività, la crescita sostenibile e l'occupazione, il Consiglio europeo si compiace dell'intenzione della Commissione di ritirare una serie di proposte in sospeso e di individuare possibili settori per cui l'onere normativo potrebbe essere alleviato. h) Sviluppare una politica fiscale che favorisca la crescita: occorre portare avanti i lavori e le discussioni sulle proposte riguardanti la tassazione dell'energia, la base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società e la revisione della direttiva sulla tassazione dei redditi da risparmio e convenire rapidamente le direttive di negoziato per gli accordi sulla tassazione dei redditi da risparmio con i paesi terzi. Il Consiglio europeo attende con interesse la comunicazione che la Commissione deve presentare entro fine anno sulla buona governance in relazione ai paradisi fiscali e alla pianificazione fiscale aggressiva. Il Consiglio europeo prende atto delle richieste di vari Stati membri di avviare una cooperazione rafforzata in relazione a un'imposta sulle transazioni finanziarie che la Commissione intende esaminare rapidamente al fine di elaborare la sua proposta non appena le condizioni lo permetteranno. i) Promuovere l'occupazione e l'inclusione sociale: i lavori in questo settore restano una priorità della massima importanza. Si invita il Consiglio a proseguire i lavori sui vari elementi del pacchetto occupazione e ad assicurare rapidi progressi sulle proposte relative all'acquisizione e al mantenimento dei diritti a pensione transfrontalieri dei lavoratori dell'UE e all'applicazione della direttiva sui lavoratori distaccati. Il Consiglio europeo attende con interesse la prossima comunicazione sull'istruzione e sulle competenze e il pacchetto sull'occupazione giovanile, in cui sono compresi lo sviluppo di iniziative riguardanti le garanzie per i giovani e i tirocini e gli apprendistati di qualità, nonché il miglioramento della mobilità giovanile. La mobilità dei lavoratori all'interno dell'UE deve essere agevolata. Il Consiglio europeo pone in rilievo l'importanza di un ulteriore sviluppo del portale per le offerte di lavoro EURES e sottolinea la necessità di accrescere e ampliare la partecipazione dei servizi per l'impiego in tutti gli Stati membri. Le azioni di formazione professionale degli Stati membri svolgono un ruolo specifico nella lotta alla disoccupazione giovanile. È altresì importante promuovere la riattivazione dei lavoratori anziani. Gli Stati membri dovrebbero intensificare gli sforzi per affrontare le conseguenze sociali della crisi e lottare contro la povertà e l'esclusione sociale in linea con gli obiettivi della strategia Europa 2020. j) Attuare la strategia Europa 2020: il Consiglio europeo rammenta l'esigenza di attuare in modo determinato le raccomandazioni specifiche per paese per il 2012. Invita la presidenza a presentare una "relazione di sintesi" sugli insegnamenti tratti dal processo del semestre europeo 2012 ed invita ad apportare una serie di miglioramenti in vista dell'esercizio 2013, segnatamente un accento maggiore su orientamenti specifici e attuazione; nuove modalità per rafforzare la titolarità degli Stati membri nell'ambito del processo, in particolare mediante un dialogo più approfondito e costante; sviluppo di un partenariato con il Parlamento europeo, i parlamenti nazionali e le parti sociali; e un legame più stretto tra i lavori delle pertinenti formazioni del Consiglio. Nel sottolineare la necessità di una preparazione accurata del semestre europeo 2013, il Consiglio europeo attende con interesse la presentazione anticipata, da parte della Commissione, dell'analisi annuale della crescita e della relazione sul meccanismo di allerta alla fine di novembre ed invita la presidenza entrante a presentare una tabella di marcia sull'organizzazione dei lavori per il semestre europeo 2013. k) Sfruttare le potenzialità del commercio: nel sottolineare il fatto che un'agenda commerciale ambiziosa potrebbe condurre a medio termine ad un incremento complessivo del 2% della crescita ed alla creazione di oltre 2 milioni di posti di lavoro, il Consiglio europeo ribadisce la determinazione dell'UE a promuovere scambi liberi, equi e aperti affermando nel contempo i propri interessi, in uno spirito di reciprocità e di mutuo vantaggio. In tale spirito, invita a giungere a un accordo sulle direttive di negoziato per un accordo di libero scambio con il Giappone al fine di avviare i negoziati nei prossimi mesi e a concludere, nei mesi a venire, i negoziati per accordi di libero scambio con Canada e Singapore. Attende con interesse la relazione finale del gruppo di lavoro ad alto livello UE-USA e s'impegna a lavorare per il conseguimento dell'obiettivo di avviare nel 2013 i negoziati su un accordo globale transatlantico sul commercio e gli investimenti. Intende tornare in modo più approfondito nel febbraio 2013 sui temi delle relazioni UE-USA e del contributo che il commercio può apportare all'agenda per la crescita. Invita altresì a compiere passi avanti nell'avviare o far progredire i negoziati su accordi di libero scambio globale e approfondito con i partner vicini dell'UE che sono pronti. Si dovrebbe esaminare rapidamente la proposta della Commissione relativa all'accesso ai mercati degli appalti pubblici nei paesi terzi. Completamento dell'UEM 3. Alla luce delle sfide fondamentali che si trova ad affrontare, l'Unione economica e monetaria dev'essere rafforzata per assicurare il benessere economico e sociale, nonché la stabilità e una prosperità duratura. 4. A seguito della relazione intermedia presentata dal presidente del Consiglio europeo in stretta collaborazione con i presidenti della Commissione, dell'Eurogruppo e della Banca centrale europea (BCE), proseguiranno le consultazioni informali con gli Stati membri e il Parlamento europeo sulle diverse questioni da esplorare. Il Consiglio europeo attende con interesse una tabella di marcia specifica e con scadenze precise che sarà presentata nella riunione del dicembre 2012, in modo da poter compiere progressi riguardo a tutti gli elementi costitutivi essenziali sui quali costruire un'autentica UEM. 5. Il processo di approfondimento dell'unione economica e monetaria dovrebbe essere basato sul quadro istituzionale e giuridico dell'UE e improntato all'apertura e alla trasparenza nei confronti degli Stati membri che non utilizzano la moneta unica, nonché al rispetto dell'integrità del mercato unico. La relazione finale e la tabella di marcia dovrebbero includere proposte concrete su come conseguire tale risultato. Quadro finanziario integrato 6. Dobbiamo procedere verso un quadro finanziario integrato, per quanto possibile aperto a tutti gli Stati membri che desiderano prendervi parte. In tale contesto, il Consiglio europeo invita i legislatori a proseguire i lavori concernenti le proposte legislative sul meccanismo di vigilanza unico in via prioritaria, con l'obiettivo di trovare un accordo sul quadro legislativo entro il 1o gennaio 2013. I lavori sull'attuazione operativa si svolgeranno nel corso del 2013. A questo riguardo, è essenziale rispettare pienamente l'integrità del mercato unico. 7. Occorre assicurare una netta separazione tra la politica monetaria e le funzioni di vigilanza della BCE, nonché un trattamento e una rappresentanza equi degli Stati membri che partecipano al meccanismo di vigilanza unico, facciano essi parte della zona euro o no. La responsabilità risiede al livello in cui sono adottate e attuate le decisioni. Il meccanismo di vigilanza unico sarà fondato sugli standard più elevati in materia di vigilanza bancaria e la BCE sarà in grado di effettuare, in modo differenziato, la vigilanza diretta, nonché di utilizzare i poteri effettivi conferitile dalla legislazione non appena questa entrerà in vigore. È inoltre della massima importanza stabilire un corpus unico di norme alla base della vigilanza centralizzata. 8. È importante assicurare condizioni di parità tra gli Stati membri che partecipano al meccanismo di vigilanza unico e quelli che non vi partecipano, nel pieno rispetto dell'integrità del mercato unico dei servizi finanziari. Tenendo conto dei possibili sviluppi nella partecipazione al meccanismo di vigilanza unico, è necessaria una soluzione accettabile ed equilibrata riguardo alle modifiche delle modalità di voto e alle decisioni ai sensi del regolamento istitutivo dell'Autorità bancaria europea (ABE) che sia in grado di garantire un processo decisionale non discriminatorio ed efficace all'interno del mercato unico. Su tale base, l'ABE dovrebbe mantenere gli attuali poteri e responsabilità. 9. Il Consiglio europeo chiede l'adozione rapida delle disposizioni relative all'armonizzazione dei quadri nazionali per la risoluzione e la garanzia dei depositi basate sulle proposte legislative della Commissione relative al risanamento e alla risoluzione delle crisi delle banche ed ai sistemi nazionali di garanzia dei depositi. Chiede altresì la rapida conclusione dei lavori sul corpus unico di norme, compreso un accordo sulle proposte relative ai requisiti patrimoniali delle banche (CRR/CRD4), entro la fine dell'anno. 10. In tutte queste questioni è importante assicurare un giusto equilibrio tra paesi d'origine e ospitanti. 11. Il Consiglio europeo prende atto dell'intenzione della Commissione di proporre un unico meccanismo di risoluzione per gli Stati membri che partecipano al meccanismo di vigilanza unico dopo l'adozione della proposta di direttiva sul risanamento e la risoluzione delle crisi bancarie e della proposta di direttiva sul sistema di garanzia dei depositi. 12. L'Eurogruppo metterà a punto i criteri operativi precisi che orienteranno il meccanismo europeo di stabilità (MES) nella ricapitalizzazione diretta delle banche, nel pieno rispetto della dichiarazione del vertice della zona euro del 29 giugno. È imperativo spezzare il circolo vizioso tra banche e debito sovrano. Una volta istituito, per le banche della zona euro, un efficace meccanismo di vigilanza unico con il coinvolgimento della BCE, il MES potrà avere facoltà, sulla scorta di una decisione ordinaria, di ricapitalizzare direttamente gli istituti bancari. Quadro di bilancio integrato e quadro integrato di politica economica, legittimità e responsabilità democratiche 13. Il Consiglio europeo invita i legislatori a trovare un accordo in vista dell'adozione del "two-pack" al più tardi entro la fine del 2012. Si tratta di atti normativi essenziali per il rafforzamento della nuova governance economica dell'UE, insieme con il patto di stabilità e crescita rafforzato, il trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance e il "six-pack". Invita le autorità nazionali e le istituzioni europee ad attuare appieno tutti questi strumenti conformemente alle funzioni attribuite loro dai trattati UE. In relazione all'attività normativa in corso nel settore bancario dell'UE, il Consiglio europeo prende atto delle proposte del gruppo di esperti ad alto livello sulla struttura di tale settore, che la Commissione sta attualmente esaminando, compreso il loro possibile contributo al raggiungimento dell'obiettivo di creare un sistema bancario stabile ed efficiente. 14. Un quadro di bilancio integrato costituisce parte di un'unione economica e monetaria. In tale contesto, saranno vagliati ulteriori meccanismi per la zona euro, compresa un'adeguata capacità di bilancio. Il processo di analisi di tali meccanismi non sarà connesso alla preparazione del prossimo quadro finanziario pluriennale. 15. Il buon funzionamento dell'UEM richiede il rafforzamento e la sostenibilità della crescita economica, dell'occupazione e della coesione sociale e un incremento del coordinamento, della convergenza e del rispetto delle norme della politica economica. A questo proposito, si vaglierà l'idea che gli Stati membri della zona euro concludano intese individuali di carattere contrattuale con le istituzioni dell'UE sulle riforme che si impegnano a intraprendere e sulla relativa realizzazione. Tali intese potrebbero essere connesse alle riforme individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio e basarsi su procedure dell'UE. 16. Occorre migliorare ulteriormente la governance della zona euro muovendo dal trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance e tenendo conto della dichiarazione del vertice della zona euro del 26 ottobre 2011. Gli Stati membri partecipanti dovrebbero esplorare le modalità per assicurare che tutte le principali riforme di politica economica previste siano discusse ex ante e, ove opportuno, coordinate nell'ambito del quadro della governance economica dell'UE, in linea con l'articolo 11 del trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance. I capi di Stato o di governo della zona euro adotteranno un regolamento interno per le loro riunioni. 17. Sono necessari meccanismi forti di legittimità e responsabilità democratiche. Uno dei principi guida al riguardo consiste nell'assicurare che il controllo democratico e la responsabilità democratica siano esercitati al livello in cui sono prese e attuate le decisioni. In tale ottica, occorre esaminare le modalità per assicurare un dibattito nel contesto del semestre europeo, in sede sia di Parlamento europeo sia di parlamenti nazionali. A tale proposito, il Consiglio europeo prende atto dell'intenzione degli Stati membri parti del trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance di migliorare il livello di cooperazione tra i parlamenti nazionali e il Parlamento europeo, sulla base dell'articolo 13 del trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance e del protocollo 1 del TFUE. II. PARTNER STRATEGICI 18. Il Consiglio europeo ha proceduto ad uno scambio di opinioni sulle relazioni dell'UE con i suoi partner strategici. Ha chiesto la piena attuazione delle disposizioni interne convenute nel settembre 2010 per migliorare le relazioni esterne dell'UE. III. ALTRI PUNTI 19. Il Consiglio europeo esprime sgomento per il deterioramento della situazione in Siria. Appoggia le conclusioni adottate dal Consiglio il 15 ottobre, insieme alle misure restrittive aggiuntive nei confronti del regime siriano e dei suoi sostenitori. Sostiene pienamente gli sforzi di Lakhdar Brahimi nella ricerca di una soluzione politica alla crisi siriana. Tutti gli attori chiave, in particolare quelli della regione e tutti i membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dovrebbero assumersi le proprie responsabilità e sostenere il lavoro del rappresentante congiunto. L'UE si impegna a collaborare strettamente e in chiave globale con tutti i partner internazionali per assicurare un sostegno rapido alla Siria al momento della transizione. L'UE si impegna altresì a rafforzare il proprio sostegno a favore dello sviluppo di capacità della società civile per la partecipazione a una Siria futura. Tutti i gruppi di opposizione dovrebbero concordare una serie di principi condivisi al fine di realizzare una transizione inclusiva, ordinata e pacifica. Il Consiglio europeo condanna fermamente i bombardamenti in territorio turco da parte delle forze siriane e lancia un appello generale per evitare che la situazione si aggravi; invita inoltre le autorità siriane a rispettare appieno l'integrità territoriale e la sovranità di tutti i paesi limitrofi. L'UE continuerà a fornire assistenza umanitaria ed invita tutti i donatori ad aumentare i loro contributi dando seguito agli ultimi appelli dell'ONU. Il Consiglio europeo esorta tutte le parti a rispettare il diritto internazionale umanitario (compresa l'inviolabilità di tutte le strutture mediche, del personale medico e dei veicoli di intervento medico). Occorre che tutte le parti pongano fine a ogni forma di violenza, adottino misure speciali per proteggere tutti i gruppi vulnerabili e consentano un accesso pieno e sicuro per la fornitura degli aiuti umanitari in tutte le zone del paese. I responsabili delle violazioni del diritto internazionale dei diritti umani devono rispondere dei loro atti. 20. Il Consiglio europeo sottolinea le proprie serie e crescenti preoccupazioni riguardo al programma nucleare iraniano e appoggia la recente risoluzione adottata dal Consiglio dei governatori dell'AIEA. Il Consiglio europeo ricorda che l'Iran agisce in flagrante violazione dei suoi obblighi internazionali e rifiuta di cooperare pienamente con l'AIEA. Il Consiglio europeo si compiace pertanto delle conclusioni e dell'adozione da parte del Consiglio del 15 ottobre delle misure restrittive aggiuntive intese a ottenere un serio e significativo impegno da parte del regime iraniano. Il Consiglio europeo riafferma il suo impegno al duplice approccio adottato e sostiene pienamente gli sforzi profusi dall'Alto rappresentante per conto dei paesi dell'E3+3 al fine di avviare con l'Iran discussioni approfondite e costruttive. Il regime iraniano può agire responsabilmente e porre fine alle sanzioni, ma fino a quando non lo farà, l'UE resta determinata ad accrescere, in stretto coordinamento con i partner internazionali, la pressione sull'Iran nel contesto del duplice approccio. 21. Il Consiglio europeo approva le conclusioni adottate dal Consiglio il 15 ottobre ed esprime profonda preoccupazione per il protrarsi della crisi politica, della sicurezza e umanitaria in Mali. Tale situazione fa pesare una minaccia immediata sulla regione del Sahel, sull'Africa occidentale e settentrionale e sull'Europa. L'UE è decisa a fornire un sostegno globale al Mali, in stretta cooperazione con i partner internazionali e regionali. In particolare, l'UE sosterrà il Mali nei suoi sforzi per ripristinare lo stato di diritto e un governo democratico e pienamente sovrano nell'insieme del suo territorio. L'UE riprenderà progressivamente la cooperazione allo sviluppo non appena sarà stata adottata una tabella di marcia credibile e consensuale ai fini del ritorno all'ordine costituzionale. Nel frattempo, l'UE intensificherà la sua risposta umanitaria. Inoltre, l'UE valuterà l'eventualità di sostenere la prevista forza militare internazionale conformemente alla risoluzione 2071 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e accelererà la pianificazione di un'eventuale operazione militare PSDC per contribuire a riorganizzare e addestrare le forze di difesa maliane. L'UE manterrà l'opzione di adottare misure restrittive mirate contro coloro che sono coinvolti nelle attività dei gruppi armati nel nord del paese e coloro che ostacolano il ritorno all'ordine costituzionale. Il Consiglio europeo è riconoscente per l'assegnazione all'Unione europea del Premio Nobel per la pace. Il Premio è un onore per tutti i cittadini europei e per tutti gli Stati membri e le istituzioni dell'UE. Il Comitato del Nobel rammenta a giusto titolo il fatto che "l'Unione e i suoi precursori hanno contribuito per oltre sei decenni al progresso della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa". In un periodo di incertezza, questo omaggio alle conquiste del passato costituisce un forte appello a salvaguardare e rafforzare l'Europa per la prossima generazione. Consapevoli del fatto che far progredire questa comunità di interessi pacifici richiede attenzione costante e una volontà incrollabile, i membri del Consiglio europeo considerano una loro responsabilità personale far sì che l'Europa rimanga un continente di progresso e prosperità.

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