Bruxelles, 28 ottobre 2011 – Due relazioni indipendenti che valutavano la legislazione dell'Unione europea in tema di organismi geneticamente modificati (OGM) sono giunte alla conclusione che vi è ampio sostegno per gli obiettivi legislativi e dimostrano che le recenti iniziative legislative della Commissione vanno nella direzione giusta.
Questi documenti, pubblicati oggi, sottolineano inoltre che occorre apportare alcuni adeguamenti se si vogliono raggiungere gli obiettivi della legislazione - la protezione della salute e dell'ambiente e la creazione di un mercato interno - e assicurare che la legislazione sia adeguatamente attuata.
"Queste relazioni confermano che i problemi legati all'attuazione della legislazione in tema di OGM non provengono dalla sua concezione o dai suoi obiettivi, che rimangono pertinenti, ma piuttosto dal modo in cui queste questioni delicate sono gestite a livello politico" ha affermato John Dalli, Commissario responsabile per la salute e i consumatori.
"Per questo sono così importanti le soluzioni mirate, come ad esempio la nostra proposta in merito alle colture GM, poiché essa affronta un bisogno politico estremamente specifico pur mantenendo il rigoroso sistema generale di autorizzazioni in vigore nell'UE."
Concludendo: "La relazione indica che una migliore attuazione della legislazione in tema di OGM e misure adeguatamente concepite per affrontare certe tematiche sono il miglior modo di procedere. È rassicurante constatare che molte delle raccomandazioni contenute nelle relazioni che sono state compilate tra il 2009 e il 2010 sono già state affrontate nel corso dell'ultimo anno".
Le relazioni
Le due relazioni sono state realizzate da consulenti indipendenti per conto della Commissione . La prima, un documento di 238 pagine, valuta il quadro legislativo dell'UE nel campo degli alimenti e dei mangimi GM. La seconda, un documento di 137pagine, si concentra sul quadro legislativo nell'ambito delle colture OGM. L'obiettivo principale di tale esercizio era raccogliere fatti e opinioni, soprattutto dalle parti interessate e dalle autorità competenti. Le valutazioni hanno vagliato l'efficacia e l'efficienza dei processi legislativi e formulato opzioni per il miglioramento e l'adeguamento del sistema.
La Commissione, in seguito al completamento di entrambi i documenti, ha condotto le necessarie analisi politiche interne sui risultati in essi contenuti. Tale processo è stato appena completato e la Commissione procede oggi alla loro pubblicazione.
I risultati principali
Le due relazioni registrano un ampio sostegno, sia dalle parti interessate che dalle autorità competenti, ai principali obiettivi della legislazione come ad esempio la protezione della salute e dell'ambiente e la creazione di un mercato interno, poiché tali obiettivi sono coerenti con i bisogni della società. Stando alle relazioni però vi è ancora spazio per ulteriori miglioramenti.
Ad esempio, le relazioni constatano che il sistema di autorizzazione potrebbe essere più efficiente, le colture OGM si avvantaggerebbero di una maggiore flessibilità e il processo di valutazione del rischio avrebbe bisogno di una maggiore armonizzazione. Positivo è invece il fatto che si raccomandano soltanto cambiamenti limitati per affrontare questioni specifiche invece di proporre un cambiamento generale del sistema.
L'UE è sulla via giusta o ha già realizzato quanto richiesto
Le relazioni di valutazione confermano che diverse azioni avviate dalla Commissione europea negli ultimi mesi vanno nella direzione giusta.
In primo luogo, il pacchetto della Commissione sulle colture OGM adottato nel luglio 2010 che risponde alla necessità di una maggiore flessibilità in tema di colture OGM rientra in tali azioni. Il pacchetto comprende una raccomandazione sulla coesistenza di piante GM e non GM che offre maggiore flessibilità agli Stati membri affinché possano tener conto delle loro condizioni locali, regionali e nazionali all'atto di preparare la loro legislazione pertinente. La proposta chiave, attualmente in discussione innanzi al Consiglio e al Parlamento, consiste nel permettere agli Stati membri di limitare e vietare la coltivazione di OGM sul loro territorio.
L'approccio più flessibile in merito alle colture GM preserva il rigoroso sistema di autorizzazione su scala UE già in vigore che si basa sulle conoscenze scientifiche e sui principi della sicurezza e della scelta dei consumatori, come nota la pertinente relazione aggiungendo che il sistema potrebbe essere reso maggiormente efficace.
In secondo luogo la Commissione ha compiuto anche progressi nell'affrontare il problema tecnico della presenza di livelli bassi (PLB) di OGM non autorizzati nei mangimi importati. Un regolamento di armonizzazione relativo alla PLB nei mangimi importati è entrato in vigore a luglio ed è stato accolto positivamente dagli Stati membri e dagli operatori commerciali.
In terzo luogo, la Commissione ha pubblicato nell'aprile 2011 una relazione sulle implicazioni socioeconomiche delle colture GM basata sui contributi degli Stati membri come richiesto nelle conclusioni del Consiglio Ambiente del 2008. La Commissione ha assicurato un follow up avviando, il 18 ottobre 2011, un processo volto ad assistere gli Stati membri nella raccolta e condivisione delle informazioni.
In dirittura d'arrivo
La Commissione proporrà inoltre nelle prossime settimane requisiti più specifici per la presentazione delle domande di autorizzazione di prodotti importati da usarsi quali alimenti e mangimi.
Essa sta anche rivedendo gli orientamenti in merito alla valutazione del rischio ambientale per renderli più dettagliati e precisi e li sta già discutendo con gli Stati membri e le parti interessate. Il documento finale avrà status giuridico e sarà sottoscritto dagli Stati membri. Si tratta di un importante passo avanti verso una migliore attuazione dei requisiti rigorosi in tema di valutazione del rischio ambientale previsti nella legislazione sugli OGM.
Un altro aspetto prioritario è costituito dal rafforzamento del monitoraggio degli effetti ambientali da parte delle imprese e degli Stati membri. L'EFSA e gli Stati membri collaborano a stretto contatto con la Commissione per disporre di orientamenti più dettagliati.
Per ulteriori informazioni si rinvia a:
http://ec.europa.eu/food/food/biotechnology/index_en.htm
MEMO/11/742
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